giovedì 10 novembre 2011

MELANCHOLIA


Sono stato a vedere il Tintin for dummies di Spielberg e Altri e non mi sono divertito. Temo che in parte sia colpa mia.

Insomma, il film è, come si dice, “fatto bene”, nonostante l'evitabile 3D – che resta una tecnologia rudimentale che rende tutto più buio e freddo – e la motion capture, invenzione inspiegabile servita solo ad ampliare l'orizzonte semantico della parola “goffo”.

I titoli di testa mi sono sembrati carini, per il resto disagio e fastidio. Qualche motivo a caso.
Il fumetto è luminoso e pieno di mistero, questo film è malinconico e senza segreti. Hergé è un maestro della grazia e del realismo nei movimenti e queste controfigure brancolano sgraziate. Haddock è un personaggio grande e complesso, haddock è una creatura dalla psicologia piatta e banale. Le avventure di Tintin sono una sequenza senza soste di invenzioni grafiche e verbali, Spielberg e gli Altri procedono stancamente col pilota automatico. Sotto l'understatement della linea chiara c'è una tempesta di emozioni in atto, emozioni di stasera: 0. Colpa anche di motion capture e 3D, eh, che sopprimono sul nascere ogni speranza d'empatia. (…)

Non avessi letto Hergé, magari avrei passato due ore migliori. Mi sa che il problema vero è che dentro questo film non ho trovato nessuno (NESSUNO) dei motivi per cui mi piace Tintin. Passerò il resto della notte a cercare di capire quali sono.

domenica 23 ottobre 2011

POINT PANIC.

Lunga e impervia è la strada che da ottobre si snoda verso novembre.
Un'affollata assenza, il solito accapo, un margine troppo largo tra una vignetta e l'altra, l'attraversamento di un luogo paludoso.
Qualunque sia la superficie, l'importante e restare in equilibrio.

martedì 31 maggio 2011

PRIMO DI UNA SERIE DI POST MOLTO RAVVICINATI CHE PONGONO FINE A UN PROLUNGATO SILENZIO: Comic-Soon

Segnalo con ritardo (eccessivo anche per i discutibili ritmi di questo blog) che, insieme a R. Amal Serena (c'è un tardis dietro ogni angolo), abbiamo scritto per Comic-Soon la seconda parte dello speciale sui Superamici.
Amal ha intervistato TP su GG e io ho Ratigher sul suo TRAMA, prima che potessi leggerlo, prima che fosse pronto per andare in stampa.
Poi TRAMA è uscito, tra le meste mura di un maniero partenopeo. Poi un po' ne ho scritto, con onore e gioia, sul catalogo della mostra tutt'ora in corso al RAM Hotel di Bologna.
Qui non ne scrivo, ma lo omaggio.


lunedì 18 aprile 2011

DOVE MI VIENE OFFERTO UN LUOGO IN CUI SCRIVERE DELLA CARNE DEI FANTASMI


Ho scritto un articolo per una rivista di fumetti e di paura. Si chiama Shinigami, l'ha inventata Paolo Di Orazio, il primo numero è in edicola ora. Scrivere per questa rivista mi fa stare bene.
L'articolo s'intitola Ecce Spiritus, parla degli ectoplasmi.
Comincia così:
«Un ragionevole...»
e finisce così:
«...l'eternità, loro.»
In mezzo, circa 4600 battute (spazi inclusi).
Tra le parole, ci sono foto di veri ectoplasmi, foto antiche, di quando agli spiriti della gente morta piaceva mostrarsi a quel modo.

mercoledì 6 aprile 2011

THE POST ABOUT THE ARTICLE ABOUT THE SUPERAMICI


Sappiate che su Comic-Soon n.12 c'è la prima parte di uno speciale dedicato ai Superamici. L'articolo è di R. Amal Serena (colei che mi ha insegnato a correggere col rhum la tisana al finocchio), le schede sono mie.
Dei Superamici si è detto questo e quello. Ma non tutti sanno che, all'origine, si chiamavano Lega per la Giustizia nel Fumetto (LGF), e che dovettero cambiare nome a causa della guerra del Viet-Nam.

lunedì 4 aprile 2011

A POLKA FOR TINTIN

La cosa bella dei blog personali è che si possono non fare le cose, e io la sto sfruttando a pieno.
Avrei scritto cose interessanti se, costretto da un obbligo o da un impegno qualsiasi, avessi portato a termine il post iniziato su Tintin al cinema? 
Probabilmente no.
E comunque: niente Spielberg e Jackson, niente Belmondo, niente rarità simpatiche.
Niente.
Tintin è una cosa maestosa e fragile, nessuno può rifare Tintin, alla fine non ci riusciva più nemmeno Hergé.
Alla fine l'unica cosa che mi va di postare è questa canzone. 
Non sono certo di cosa voglia dire, parla di vista annebbiata e di mani fredde che stringono altre ancora più fredde.
E a un certo punto dice:
A BOLERO FOR BEUYS
A REEL FOR RED ROSA
A POLKA FOR TINTIN
Ecco, in maniera del tutto ingiustificata, al posto giusto e nella giusta compagnia.


Ah, e poi mi piace il titolo: un amante ama. Questo lo si può affermare, il resto è un problema di nitidezza.

mercoledì 23 marzo 2011

TROPPI LIBRI

Solo per far presente che ho aperto una pagina Anobii e che ho iniziato (a caso) a caricarci libri.
È questa.
Celebro l'evento con tre foto di Eve Arnold.
Il libro, non riusciste a leggerne il titolo, è Ulysses (James Joyce, Parigi, 1922).
E se guardandola pensate che sia semplicemente in posa, che faccia finta, siete gente distratta.



lunedì 7 marzo 2011

OGNI VOLTA CHE TORNO DA BilBOlbul, SONO CONTENTO DI ESSERCI ANDATO.

A BilBOlbul, per alcuni giorni consecutivi, succedono tante cose nello stesso momento ma in posti diversi. Se succedono due cose che ti piacciono, devi scegliere. E comunque molte sei destinato a perderle. (BilBOlbul è ambientato nella realtà fisica. Se fosse ambientato su facebook sarebbe un'altra cosa).
Con il poco tempo che c'è, figuriamoci se mi sono messo a fare foto, pero tre ne ho scattate, con il BlackBerry. La terza, vertice e abisso di surrealismo involontario, me l'ha fatta notare Alessandro Tota sulla porta del bagno di un ristorante in centro.


Ma è successo molto altro.

mercoledì 2 marzo 2011

TAGLIARE I CAPELLI AL BAMBINO PRIMA CHE ABBIA INIZIATO A PARLARE


“Tagliare i capelli del bambino prima che abbia iniziato a parlare” è probabilmente la mia preferita, subito seguita dall'affascinante e carica d'implicazioni “permettere al neonato di guardarsi allo specchio".
Ma tra i motivi individuati dalla saggezza popolare per rendere ragione dell'esistenza della balbuzie, mi piace ricordare anche “dimenticarsi di informare gli antenati nell'imminenza del parto”, “fare troppo il solletico al bambino”, “mangiare cavallette prima di aver compiuto i due anni”. Da parte loro, le gestanti dovrebbero evitare di “bere da una tazza scheggiata”, ferma restando l'ipotesi che la sciagura – senza troppi voli di fantasia – potrebbe semplicemente essere “opera del diavolo”. Come tante altre brutte cose su questa terra.
Le credenze sopra citate sono tutte di origine africana meno una. Provengono da unica fonte, e se questo blog fosse dotato di un minimo di rigore divulgativo, non ci metterei niente ad essere più preciso, o almeno a linkarla. Mi limiterò invece a notare come l'elenco dei rimedi sia molto più lungo e interessante.

Ho visto Il discorso del re. Niente recensioni, su questo blog, tuttavia: alcune sequenze sono belle, i due protagonisti sono bravi e io, pur non essendo né re né logoterapeuta, mi sono sentito abbastanza coinvolto. Per inciso, cercate di vederlo in lingua originale: la balbuzie non si doppia.
Ho visto, dicevo,  Il discorso del re, ed è stato uno, solo uno, dei motivi per cui sono tornato a riflettere sui disturbi del linguaggio.
Finora l'avevo fatta semplice: Tartaglia, simpatica maschera napaoletana, mi ha sempre dato – lo ammetto – un certo disagio. Viceversa San Biagio – al quale, tra l'altro, rivolgo sovente la mia devozione per la cura del mal di gola – mi rimane piuttosto simpatico.

È il momento di approfondire. Ed è per questo che chiedo aiuto ai lettori del blog.

SIETE A CONOSCENZA DI FUMETTI DOVE SI PARLA DI BALBUZIE E/O DOVE SONO PRESENTI PERSONAGGI CHE BALBATTENO?
(Non dovrebbe esserci bisogno di specificarlo, VERI balbuzienti, non occasionali impostori che s'impappinano una tantum per paura, imbarazzo etc...).

SE LA RISPOSTA E' SI', SCRIVETE ALL'E-MAIL CHE TROVATE NEL PROFILO.
(Vanno bene anche suggerimenti su romanzi, film e canzoni, ma per ora m'interessano soprattutto i fumetti).



venerdì 25 febbraio 2011

COSE CHE HO FATTO PRIMA DI APRIRE QUESTO BLOG (ma non troppo tempo prima) 3


L'ultima tra le cose-che-ho-fatto-non-troppo-tempo-prima-di-aprire-questo-blog che metterò su questo blog è: curare l'edizione italiana di Dans la Secte, DENTRO LA SETTA, per Coniglio Editore. Il libro racconta l'esperienza di Marion (è uno pseudonimo) con la Chiesa di Scientology: reclutamento, permanenza, ripensamento, uscita. È una storia vera, ma è bella lo stesso. E se poi proprio non vi piacciono i fumetti-verità, tenete conto che per la Chiesa di Scientology quello che c'è scritto e disegnato è frutto di pura invenzione, quindi...
Il libro racconta e denuncia soprattutto i metodi della CdS. La retorica è ridotta al minimo, l'accento è sull'esperienza privata, ma temo che l'operazione abbia valso a me – e alla casa editrice tutta – la qualifica di "soppressivo", cosa che non mi darebbe alcun fastidio, non fosse che il verbo sopprimere e i suoi derivati mi fanno un po' impressione. Ma insommaScientology è un argomento interessante, magari ci torno su in futuro, intanto questo è un sito italiano su (ok, contro) la CdS stracarico di libri, documenti, informazioni...

martedì 22 febbraio 2011

EYEPOP sV EHT AES GAH


Figlia illegittima di Ecate, Dominatrice dei Goon, Proteiforme padrona della materia, la Strega del Mare (Sea Hag), destinata ad affogare nell'odio il suo amore disperato per un marinaio guercio. All'inizio, quando si manifesta a Castor Oyl sul ponte del Black Barnacle, è un'ombra nella notte, fatta di buio. Varrebbe la pena di approfondire le implicazioni racchiuse nella sua prima parola: «SOUTH». O forse no.
 
Le strisce sono del gennaio 1930, edizione Fantagraphics. La colonna sonora, invece, è questa:


martedì 15 febbraio 2011

La Bédé de la Cruauté

Su chiamata de Lo Spazio Bianco, del quale colgo l'occasione per dichiararmi fiancheggiatore, ho scritto un articolo per il blog di BilBOlbul. Parla di Ruppert e Mulot, che a BilBOlbul saranno in mostra.
Più che un appofondimento è l'inizio di un discorso possibile. Nell'attesa e nella speranza di pubblicare qualche integrazione (precisazione, modifica, ripensamento, rettifica...):






lunedì 7 febbraio 2011

COSE CHE HO FATTO PRIMA DI APRIRE QUESTO BLOG (ma non troppo tempo prima) 2

Ho scritto una delle tre prefazioni a Maicol & Mirco Show, le altre sono di Ratigher e Ferruccio Giromini.


La prefazione s'intitola DEATH IS NOT THE END, come una canzone famosa. Quando c'è stata la presentazione del libro a Mondo Bizzarro, dissi che le canzoni che mi giravano in testa mentre la scrivevo erano due. La seconda la posto qui sotto. Non è una canzone triste.

venerdì 4 febbraio 2011

UNE ALICE PEUT EN CACHER UNE AUTRE

Questa è una delle mie preferite, Richard Sala che coverizza John Tenniel: la qualità della follia è aggiornata ma non stravolta, il Ghiro più che assonnato è concentrato su qualche assillo, la Lepre sprizza idiozia abissale e il Cappellaio sembra uno capace di tutto. Notate le rose rosse del servizio che anticipano prossimi e più terribili orrori.
Tutto molto pericoloso, eppure vorrei essere lì.
Da parte sua Alice – invece di appoggiarsi sui bracciuoli come voileva Tenniel – si chiude nelle spalle perché, passato lo sconcerto, è seriamente a disagio.
Tra poco esplode e se ne va insultandoli?

Spero di sì, ci conto, cosa che probabilmente non farà la prima Alice che ricordi (Disney escluso), quella di Arthur Rackham, in una scena piena di rassegnazione infinita.